Guido Gozzano: Tutte le poesie. IL GIOVENILE ERROREI colloqui. ![]() Amore e dalla Morte. Medito il prodigiobiblico.. Muto sulle mute carteritrassi lui, meravigliando spesso. Non vivo. Solo, gelido, in disparte. L'ultima infedelt. Dagli la bicicletta..». Sorrise e non rispose. Condussi nell'ascesala bicicletta accesa d'un gran mazzo di rose. E l'altra intantovedevo: triste accanto a quell'adolescenza! Giunge al cuore il buono odor dei boschi. E non mi disse grazie. La strada, come un nastrosottile d'alabastro, scendeva nella valle. Arrivederla!.» grid. ![]() ![]() ![]() Povera Signora!.» E s'abbandona. II. Tutto rivedoquel tuo sottile corpo di cinedo,quella tua muta corrugata facciache par sogni l'inganno od il congedoe che piacere a me par che le spiaccia.. Supplicai, chino rimasisu te, nel rombo ritmico e veloce.. Ti scossi, ti parlai con rudi frasi,ti feci male, ti percossi quasi,e ancora mi negasti la tua voce. Nel ricordo, solarest. Furono i sensicuriosi di noi, nati pel cultodel sogno.. E l'atto rapido, inconsultoci parve fonte di misteri immensi. A riva!.» Un soffio di pauradisperse la brigata fuggitiva. Come, come, a quelle dita avvinto,rimpiansi il mondo e la mia dolce vita! O voce imperiosa dell'istinto! O volutt. Abbandonola gota sopra la ringhiera. E non sono triste. Ma guizza un bagliored'acceso smeraldo, di braceazzurra: il martin pescatore.. Ma sonostupito se guardo il giardino.. Delle cose. I fiori mi paiono strani: Ci sono pur sempre le rose,ci sono pur sempre i gerani.. Convito. I. Non seppiil vero Amor per cui si ride e piange: Amore non mi tanse e non mi tange; invano m'offersi alle catene e ai ceppi. E si riprende il cuore. A che scopo? Sorriderei quasi, se dopo non bisognasse pagarli. A che scopo? Sorriderei quasi, se dopo non fosse mestiere pagarli. III. Io resto al supplizio,sereno come uno sposo e placido come un novizio. Il pi. A lui le rose, i beni,le donne ed i piaceri! Sulle soglie del Tempo e dello Spazio. Poi, rassegnato e sazio,a lui cedo la coppa. Troppo mi scuoteil nome di Virginia. Michelle Hunziker stupisce tutti con un annuncio sui social: finalmente ! A quanto pare a darle la gioia Note Bibliografia Giansiro Ferrara, Elio Vittorini, Sangue a Parma, Mondadori, Milano, 1967; Giuliano Lucarelli, Lo sconcertante Duca di Lucca Carlo Ludovico di Borbone Parma, Maria Pacini Fazzi editore, Lucca, 1986. Elvio Ciferri, Maria Teresa di Savoia, duchessa. Quando fu il giorno della Calabria. E venne il tempo in cui il Creatore dovette cimentarsi con la Calabria. E viene da chiedersi: 'Chiss AMORE DA CONQUISTARE E CON CUI STARE . Nel testo si rende chiaro su vari piani: esperienziali, quotidiani e filosofici. Approfondisce con chiarezza, apertura e. Ebbro e commossoleggo il volume senza fine amaro; chino su quelle pagine remoterivivo tempi gi. O palme sommeerette verso il cielo come dardi,flabelli verdi sibilanti ai venti! Alberi delle manne e delle gomme,ebani cupi, sandali gagliardi,liane contorte, felci arborescenti! Virginia, ti rammentidi quella sempiterna primavera? Rammenti i campi d'indaco e di the,e le Missioni e il Padre e il Vicer. Tutto favoriva intornole nostre adolescenze ignare e belle. Era la vita semplice degli avi,la vita delle origini, il Ritornosognato da Gian Giacomo ribelle. Di tutto ignari: delle. Scienze e dell'Indagine che prostrae della Storia, favola mentita,abitavamo l'isola romitasenz'altro dove che la terra nostrasenz'altro quando che la nostra vita. Le dolci madri a serac'insegnavano il Bene, la Piet. E lasciastilacrimando la terra benedetta,ogni cosa dilettapi. Un giornoil buon Padre Battistaannunci. Il mare si confondecol cielo apocalittico. La genteguata la nave tra il furor dell'onde. Tutto l'Oceano Indianoribolle spaventoso, ulula, scroscia,ma sul fragore s'alza un grido umanoterribile d'angosca: - Virginia ! Per curare il primo mal di gola. Bevete questo infuso tiepido, dopo aver aggiunto un cucchiaio di miele. Per curare l’infiammazzione Ciao MammaFelice, anche io sono una mamma felice e sono felice di essere mamma I NOVE Il Nove si collega al fondamento, la base su cui poggiano le cose. E' il numero dell'iniziato, la perfezione del tre elevato a potenza, simbolo di protezione divina, dell'ideale, di tutto quanto . I consigli della nonna Rimedi popolari, ricette, salute, bellezza, curiosit. Tutto quanto viene riportato in questo capitolo . Naturalmente il sito propone. Salvate il San Germano!. I marinaitentano indarno il salvataggio. Tuttibalzano in mare, da che vana . Un marinaio nudotenta svestirla e seco darsi all'onda; si rifiuta Virginia pudibonda(retorica del tempo!) e si fa scudodelle due mani.. Il San Germano affonda; il San Germano affonda.. Un sciabordareultimo, cupo, mozzo: e non rivedo al chiaro balenarela nave!. Il mio singhiozzodisperde il vasto singhiozzar del mare. IX. O sogni miei! Virginia! Amore che ritorni e seila Morte! Oggi rinacqui e vivo,ma pi. Se potessiamare, canterei s! Miserere,miserere di questa mia giocosaaridit. Nel mio cuore amicoscende il ricordo. E ti rivedo ancora,e Ivrea rivedo e la cerulea Dorae quel dolce paese che non dico. Dolce la tua casain quella grande pace settembrina! La tua casa che veste una cortinadi granoturco fino alla cimasa: come una dama secentista, invasadal Tempo, che vest. Fuga dalle stanze morte! Odore d'ombra! Odore di passato! Odore d'abbandono desolato! Fiabe defunte delle sovrapporte! Le spese cieche..»da quel parato a ghirlandette, a greche..«dell'ottocento e dieci, ma il catasto..»da quel tic- tac dell'orologio guasto..«.. Nei begli occhi fermirideva una blandizie femminina. Tu civettavi con sottili schermi,tu volevi piacermi, Signorina: e pi! Era una cenad'altri tempi, col gatto e la falenae la stoviglia semplice e fioritae il commento dei cibi e Maddalenadecrepita, e la siesta e la partita.. E noila confinammo nel solaio, poiche porta pena.. L'han veduta alcunilasciare il quadro; in certi novilunis'ode il suo passo lungo i corridoi..». Bimbo semplice che fui,dal cuore in mano e dalla fronte alta! Oggi l'alloro . Penso ai casi miei,a piccole miserie, alla citt? Accetterebbe?.» - «Accetterei!». Tacqui. Scorgevo un atropo solettoe prigioniero. Stavasi in riposoalla parete: il segno spaventosochiuso tra l'ali ripiegate a tetto. Come lo vellicai sul corsalettosi libr. Rimanere qui, sempre, al suo fianco,terminare la vita che m'avanzitra questo verde e questo lino bianco! Se Lei sapesse come sono stancodelle donne rifatte sui romanzi! Nei begli occhi fissileggevo uno sgomento indefinito; le mani ti cercai, sopra il cucito,e te le strinsi lungamente, e dissi: «Mia cara Signorina, se guarissiancora, mi vorrebbe per marito?». Poi, colto un fuscello,ti vellicai l'orecchio, il collo snello.. Gi. Nei begli occhi fermiluceva una blandizie femminina; tu civettavi con sottili schermi,tu volevi piacermi, Signorina; e pi! Con te, forse, piccola consortevivace, trasparente come l'aria,rinnegherei la fede letterariache fa la vita simile alla morte.. Tagli le camicieper tuo padre. Hai fatta la secondaclasse, t'han detto che la Terra . E non mediti Nietzsche.. Mi piaci. Tu vivi i tuoi giorni modesti,tutta beata nelle tue faccende. Mi piace. Penso che leggendo questimiei versi tuoi, non mi comprenderesti,ed a me piace chi non mi comprende. Un finimondo!.»«Pettegolezzi!.» - «Ma non Le nascondoche temo, temo qualche brutta ciarla..». Non tema! E va lontana?»«Molto lontano.. Vede, cade a mezzoogni motivo di pettegolezzo..»«Davvero parte? Quando?» - «In settimana..»Ed uscii dall'odor d'ipecacuananel plenilunio settembrino, al rezzo. Giova che si viva? O meglio giova l'Ospite furtivache ci affranca dal Tempo e dallo Spazio? Quasi a schernos'udiva il grido delle strigi alterno.. La Luna, prigioniera fra le sbarre,imitava con sue luci bizzarregli amanti che si baciano in eterno. Sono sicurodi ritrovarla ancora? Questo puroamore nostro salir. L'animo godettequel romantico gesto d'educanda. Carlotta quasi lo stesso: da poco hanno avuto il permesso d'aggiungere un cerchio alla gonna. Pi. Che affannopassato terribile! Hanno lasciato per sempre il collegio. Le amiche - bambini, fate pian piano! Dolce e fioritasi schiude alla breve romanza di mille promesse la vita. O margherite in collegiosfogliate per sortilegio sui teneri versi del Prati! III. Conobbi un Arturo Capenna.. Giuseppe!.». «.. nel marzo avremo un lavoro alla Fenice, m'han detto,nuovissimo: il Rigoletto. Si parla d'un capolavoro.». Azzurri si portano o grigi?» - «E questi orecchini? E questi cammei..» - «la gran novit? Scendete in giardino: andate a giocare al volano!». Allora le amiche serene lasciavano con un perfettoinchino di molto rispetto gli Zii molto dabbene. IV. I monti s'abbrunano in coro: il Sole si sveste dell'oro, la Luna si veste d'argento. Mi libro nell'alto..» - «Conosce Mazzini..»- «E l'ami?.» - «Che versi divini!» - «Fu lui a donarmi quel libro. Ove seio sola che, forse, potrei amare, amare d'amore? Cocotte. I. La strana voce pariginadava alla mia fantasia bambinaun senso buffo d'ovo e di gallina.. Dove sei, cattiva. Signorina? Come inganni(meglio per te non essere pi? Da che non giova il tuo bellettoe il cosmetico gi! E ti richiamo! Se leggi questi versi di richiamoritorna a chi t'aspetta, o creatura! Che importa se non sei pi? Oggi t'agogno,o vestita di tempo! Oggi ho bisognodel tuo passato! Non amo che le roseche non colsi. Non amo che le coseche potevano essere e non sonostate.. Vedo la case, ecco le rosedel bel giardino di vent'anni or sono! In quel silenzio di chiostro e di casermavive Tot. Manda soccorso di danaroal povero, all'amico un cesto di primizie; non . A lui ricorre lo scolaropel tema, l'emigrante per le commendatizie. Un lento male indomoinarid. Alterna l'indagine e la rima. Chiuso in se stesso, medita, s'accresce, esplora, intendela vita dello Spirito che non intese prima. V'importuno?». «No!. Sono un po' smarritoper vanit. Tra di noi! Pel mio dolce passato,in giubba o in isparato. Voi siete sempre Voi..». Muta, come chi pensacasi remoti e vani,mi strinse le due manicon tenerezza immensa. Amicoil Desiderio uccisovi d. Ionel mio sogno errabondosoffro di tutto il mondovasto che non ! In tuttoregna l'Essenza, in tuttolo Spirito . Strane! Son d'oro come beipendenti.. Ed io vorreifoggiarmene collane! E lei, compagno inerte,se ne va solo per le vie deserte,col trasognato viso di chi sogna.. Fare bisogna. Vivere bisognala bella vita dalle mille offerte.». Le mille offerte.. Cantol'esilio e la rinuncia volontaria.». Ah! Pensi invece ai mieicapelli grigi.. Te stessa, bella preda certa,gi. Non quello che t'appaio,quello che sogni spirito fraterno! Sotto il verso che sai, tenero e gaio,arido . Non volgere i tuoi piccoli piediverso l'anima buia di chi tace! Non mi tentare, pallida seguace!. Pel tuo sogno, pel sogno che ti diedi,non son colui, non son colui che credi! Ama quel mondo senza raggiodi bellezza, ove cosa di trastullo. Ama quei modi e quel linguaggioe quell'ambiente sconsolato e brullo. Non soffre. Pensa Giacomo fanciulloe la «siepe» e il «nat. Megliovivere al tempo sacro del risveglio,che al tempo nostro mite e sonnolento! III. Dici beneo mio savio Gianduia ridarello!. In casa del sopravissuto. I. Ravviva dalla braceil guizzo allegro della buona fiamma.. Canticchia. E tace con la cara Mamma; la cara Mamma sa quel che si tace. Toglie di sul piano- forte un ritratto: «Quest'effigie!.
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January 2017
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